giovedì, febbraio 16, 2006,13:18
~THE TWO GENTLEMEN OF VERONA part 2~
"And why not death rather than living torment?
To die is to be banish'd from myself,
And Silvia is myself; banish'd from her
Is self from self, a deadly banishment.
What light is light, if Silvia be not seen?
What joy is joy, if Silvia be not by?
Unless it be to think that she is by,
And feed upon the shadow of perfection.
Except I be by Silvia in the night,
There is no music in the nightingale;
Unless I look on Silvia in the day,
There is no day for me to look upon.
She is my essence, and I leave to be
If I be not by her fair influence
Foster'd, illumin'd, cherish'd, kept alive.
I fly not death, to fly his deadly doom:
Tarry I here, I but attend on death;
But fly I hence, I fly away from life. (Act III, sc 1)"
trad
E perchè non la morte piuttosto che una vivente tortura?
Morire è come essere messi al bando di se medesimi,
Silvia è un altro me: bandirmi da lei
è esiliar me da me stesso: mortale esilio!
Qual luce è luce, se non per veder Silvia?
Qual gioia è gioia se Silvia non mi è vicina?
O se non altro poter pensare che mi è vicina,
e godere almeno il riflesso della perfezione.
Se la notte Silvia non mi è vicina,
non ha armonia il canto dell'usignolo;
se un giorno non contemplo Silvia,
quel giorno non esiste per me.
Ella è l'essenza stessa di me,
ed io non sono, se quel suo dolce influsso
non mi riscalda, non mi illumina, non mi carezza, non mi alimenta.
Col sottrarmi alla condanna mortale non eviteri di morire:
se mi attardo qui non vado che incontro alla morte;
ma se fuggo di qui fuggo lontano dalla vita.